mercoledì 11 marzo 2009

LE SFIDE PER L’ECONOMIA FINALESE

Territorio, lavoratori ed imprese di fronte alla crisi

Grande partecipazione per la serata di lunedì 2 marzo presso la Sala Conferenze dell’Estense Park Hotel di Finale Emilia, organizzata dal Pd locale sul tema dell’economia e delle sfide che Istituzioni, Enti Locali, Imprese e Lavoratori dovranno affrontare nei prossimi mesi per fronteggiare la crisi.

L’introduzione del vice Sindaco D’Aiello ha sottolineato la particolare attenzione che l’Amministrazione di Finale ha rivolto a coloro che hanno perso lavoro attraverso il Provvedimento Soragni, alle aziende che intendono investire nel nostro Comune abbattendo gli oneri di urbanizzazione e creando insieme agli istituti di credito una rete per garantire il finanziamento di attività lavorative.

La serata si è poi sviluppata grazie ai preziosi interventi del Presidente dell’ABK Group Fabbri, del segretario generale della Cgil Modena Pivanti, del presidente di CNA Sorghini, del presidente di Lapam Area Nord Luppi e agli interventi politici dell’Assessore Provinciale alla viabilità Pagani e al deputato Pd Miglioli.

Interessanti gli spunti emersi dalla discussione che ha spaziato dalle condizioni delle aziende in difficoltà, ai lavoratori precari, alle opportunità fondamentali che verranno create con l’avvio dei lavori per la Cispadana e agli strumenti che la politica deve utilizzare per uscire da questa pesante condizione di crisi.

Segretario del Circolo Pd di Finale Emilia

Marco Bacchelli

sabato 7 marzo 2009

Internet e censura

Un provvedimento di cui pochi hanno parlato ma di estrema gravità: si vuole censurare internet. L'articolo proviene da Punto-Informatico.it

In Cina, chiunque voglia pubblicare un sito web deve essere registrato presso l'ufficio governativo competente. In Italia, da oggi, chiunque voglia pubblicare informazioni su un sito deve ottemperare a certe disposizioni e se lo fa periodicamente deve ottenere persino una serie di registrazioni ufficiali. E, proprio come in Cina, chi pubblica senza registrarsi incorre nel reato di stampa clandestina, che in Italia è punito con una sanzione variabile tra il mezzo milione di multa e i due anni di carcere (oggi depenalizzato).Questo accade da oggi grazie alla nuova legge sull'editoria, varata il 21 febbraio da quello stesso Parlamento che era sul punto di approvare il DDL sui domini, in un testo ispirato al decreto Passigli e bocciato da tutti gli operatori del settore. Anche in questo caso le critiche, gli avvertimenti e gli altolà non sono serviti a granché: il Parlamento in extremis prima dello scioglimento delle Camere ha dato il via libera ad una legge che non ha riscontro in Europa e che oggi entra formalmente in vigore. La nuova legge (62/2001) ridefinisce il concetto di sito Internet che fa informazione, quindi praticamente ogni sito Internet, che viene ora considerato "prodotto editoriale" e, come tale, rientrante nelle disposizioni storicamente censorie della legge sulla stampa. Ogni "sito informativo" italiano rientra da oggi nella classificazione di "prodotto realizzato su supporto cartaceo, ivi compreso il libro, o su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico".La nuova legge riguarda dunque non solo i siti che pubblicano informazioni con cadenza periodica, che sono sottoposti ad un regime più oppressivo, ma anche tutti i siti che pubblicano informazioni e che, se non sono periodici, "se la possono cavare" inserendo sulle proprie pagine il nome e il domicilio dell'editore e l'indirizzo della locazione fisica del server.I veri dolori sono riservati a quei siti che pubblicano contenuti periodicamente."Chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale o altro periodico - avverte infatti la legge sulla stampa - senza che sia stata eseguita la registrazione prescritta dall'art. 5, è punito con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a lire 500.000. La stessa pena si applica a chiunque pubblica uno stampato non periodico, dal quale non risulti il nome dell'editore né quello dello stampatore o nel quale questi siano indicati in modo non conforme al vero".

Cosa ne pensate?