In questo Decreto-Sicurezza appena varato su fiducia dall’attuale governo Pdl-Lega Nord, vi sono svariate controversie di intenti.
- Non viene fatta distinzione fra lotta contro la clandestinità ed extra-comunitari in possesso di permesso di soggiorno. Infatti si va a triplicare la cifra necessaria per ottenere o rinnovare il permesso, lasciando sott’inteso un chiaro intento di costringere gli stranieri già in Italia a tornare nel loro paese, spinti anche per la minor offerta di lavoro
- Rende reato la clandestinità, condannando chi sorpreso, ad un processo che andrà ad ingolfare ulteriormente il lavoro dei tribunali, già molto ostruito dalle innumerevoli cause ed i carceri, aumentando la spesa pubblica. Poi attribuisce un’ammenda da 5 a 10 mila euro ad un clandestino che difficilmente riuscirà a pagare, creando una serie di pratiche di riscossione che raramente verranno onorate.
- Inasprisce le pene sui reati per mafia, mentre, lo stesso governo taglia i fondi agli organi di polizia e blocca l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche, strumento utilizzato per localizzare ed incolpare i mafiosi, oltre che altri criminali.
- Impedisce ad immigrati irregolari di denunciare all’anagrafe la nascita di un loro figlio e crea orfani o neonati sconosciuti alle autorità, privi di assistenza sanitaria, favorendo aborti o parti clandestini senza le dovute precauzioni sanitarie col conseguente rischio di diffondere malattie.
- Eliminare l’aumento della tassa per il permesso di soggiorno, aumentando però i controlli in ingresso richiedendo la collaborazione della comunità europea, istituendo un corpo di polizia internazionale che unisca tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo.
- Legare il rilascio del permesso di soggiorno ad un’effettiva proposta di lavoro, verificando periodicamente la presenza del richiedente sul posto di lavoro, evitando commerci di permessi e di " false occupazioni"
- Impedire sbarchi irregolari per ostacolare la speculazione della malavita verso vittime di vari sfruttamenti, assicurandosi della tutela dei clandestini rinviati al paese d’imbarco
- Effettuare un’ultima sanatoria per far emergere definitivamente i clandestini presenti ora in Italia e tutto il sommerso che ne consegue, migliorando così anche le entrate fiscali.
- Emissione dei fondi necessari per consentire alle forze dell’ordine di effettuare attività di controllo capillare in difesa della legalità, senza far ricorso ad inutili "ronde".
- Lotta contro sprechi ed abusi economici sulle opere pubbliche, eliminando scheletri e tombe di denaro pubblico, mai più recuperato, per lavori ri-finanziati svariate volte moltiplicando i costi in modo esponenziale
- Eliminare il reato di clandestinità, inutile ai fini legali, ma rafforzamento dei controlli frontalieri, identificazione e rimpatrio controllato
- Possibilità di denunciare all’anagrafe il figlio di clandestini, verificando sistematicamente che il genitore abbia una occupazione regolare
- Promozione di percorsi formativi integrativi per bambini e ragazzi stranieri, prima dell’inserimento nelle classi scolastiche che osservano il normale avanzamento del programma ministeriale; dietro insegnamento della nostra lingua, di educazione civica e stradale, con basi di storia e geografia italiana. Si consentirebbe così un inserimento programmato nelle classi previste, senza rallentare il normale svolgimento del programma di apprendimento, limitando il disagio ai ragazzi e migliorando l’integrazione.
- "Patti di corretta convivenza e cittadinanza" tra comunità di stranieri ed italiani, nel comune rispetto delle regole del nostro paese, della cultura e della religione di ciascuno.