sabato 29 novembre 2008

TRA FEDERALISMO E RIFORME: UN CONVEGNO A FINALE

Temi molto caldi e di grande attualità, soprattutto nell’attuale congiuntura politica ed economica, sono quelli che sono stati trattati a Finale Emilia: “L’UTILITÀ DEL DIALOGO, Il Federalismo Fiscale e delle Riforme Istituzionali dinnanzi alla sfida epocale per il rilancio del Territorio e dell’Economia”. Di questo si è parlato nel Convegno promosso dal Comune di Finale Emilia che si è tenuto il 28 novembre presso Estense Park Hotel. Con uno spirito di dialogo e di confronto costruttivo, sono intervenuti il sindaco di Finale, Cav. Raimondo Soragni, la Senatrice Mariangela Bastico, del gruppo PD, componente della 1° Commissione permanente Affari Costituzionali e della Commissione parlamentare per le questioni Regionali; la Senatrice Maria Ida Germontani, del gruppo PDL, componente la 6° Commissione Finanze e Tesoro e della 14° Commissione Politiche Comunitarie; il Senatore Giuliano Barbolini, PD, anch’egli componente della 6° Commissione Finanze e Tesoro; l’Onorevole Renzo Lusetti, PD, Segretario di Presidenza della Camera e componente la 13° Commissione Agricoltura; l’Onorevole Giancarlo Mazzuca, PDL, della 7° Commissione Cultura, Scienza e Istruzione; infine, l’Onorevole Luca Bellotti, PDL, componente della 13° Commissione Agricoltura e della 14° Politiche Comunitarie.

E proprio sul dialogo e sul proposito di discutere sulle cose utili al Paese oltre gli schemi ideologici, i diversi interventi, seguiti con molto interesse da un folto pubblico, hanno evidenziato molte convergenze che fanno ben sperare nella volontà di trovare intese tra maggioranza e opposizione per approdare a riforme condivise e ormai più che necessarie.

Il sindaco Soragni ha detto, tra l’altro, che la sfida impone di trasformare le attuali difficoltà in due sostanziali opportunità: 1. valorizzare la meritocrazia; 2. superare le divergenze per essere una unità coesa e collaborativa, per diventare forti oppositori dell’individualismo. Il tessuto economico modenese è fatto di piccole e piccolissime imprese: sono oltre 68 mila e molte di queste sono oggi in grave difficoltà e a rischio chiusura. L’impegno del Comune di Finale e dell’Unione Comuni è di adoperarsi al fianco dei lavoratori e nell’aiuto alle imprese attraverso lo sportello unico, gli sgravi degli oneri, la riduzione dei tempi burocratici. «Il Federalismo Fiscale – ha detto Soragni – dev’essere uno strumento per favorire lo sviluppo locale, con un occhio puntato ai bisogni della gente, alla dignità umana, per mantenere alta la qualità della vita».

Tutti gli intervenuti si sono detti d’accordo su linee fondamentali che rispecchiano l’attuale dibattito parlamentare, che si può riassumere nel seguente decalogo.

  1. Il Federalismo è una grande occasione che va colta per dare risposte adeguate ai nuovi bisogni della società attraverso l’apertura al dialogo in un momento storico molto importante, di grandi scelte.

  2. È una sfida di alto profilo che impone di fare chiarezza sui ruoli delle istituzioni: chi fa che cosa.

  3. Federalismo non solo fiscale ma nelle funzioni: ogni ente dovrà avere le sue, senza sovrapposizioni, e il Comune è il centro fondamentale: lo dice a chiari lettere l’art. 118 della Costituzione.

  4. Occorre evitare che questa riforma diventi un moltiplicatore di enti e quindi di spesa: far funzionale meglio i servizi per i cittadini in un quadro nazionale.

  5. Rendere trasparente il rapporto di responsabilità attraverso un uso appropriato e oculato delle risorse; rendere virtuoso l’operato delle Amministrazioni con riferimento a parametri nazionali ed europei che puntino a garantire la qualità dei servizi e ad evitare gli sprechi.

  6. Lo Stato deve intervenire là dove gli amministratori locali non rispettino i parametri.

  7. La Provincia ha ragion d’essere su temi rilevanti di programmazione territoriale: ambiente, infrastrutture, programmazione economica.

  8. È opportuno ridurre la forbice tra Nord e Sud del Paese non solo in termini di risorse economiche ma ponendo attenzione alla qualità della spesa e alla lotta agli sprechi.

  9. Una pubblica Amministrazione più efficiente per rendere più equo il sistema fiscale e per raggiungere l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica.

  10. Il Federalismo è un bene se c’è senso di responsabilità, se c’è al fondo un’idea nazionale di solidarietà: serve un controllo forte da parte dello Stato.

mercoledì 19 novembre 2008

SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO A SORAGNI

Il bene dei cittadini è il primo ed unico grande impegno di un politico e di un amministratore, è il Giuramento di Ippocrate che idealmente sottoscrive chi sceglie di rappresentare le persone, tutti quanti ma in particolar modo i deboli, coloro che da soli non possono difendersi. Soragni, nella sua missione di Sindaco, di rappresentante politico e di Presidente dell’UCMAN, ha sempre messo al centro del proprio dovere il territorio, la città e la gente. Di fronte a questo stile naturale, che è un esempio per tutti noi, giovani e vecchie leve della politica, il Circolo PD di Finale Emilia esprime a Soragni tutta la propria solidarietà davanti ad una vicenda giudiziaria che ha il sapore dello scandalo, vertendo, infatti, su una accusa pretenziosa e sbagliata nei confronti del Presidente dell’UCMAN quando, invece, a pagare i danni dovrebbe essere l’IGM. Il PD di Finale Emilia si affianca a Soragni e ai Comitati di salvaguardia, anch’essi presi in causa nella persona del Presidente Goldoni, e garantisce il proprio sostegno politico ed umano a coloro che hanno avuto, e sempre avranno, il coraggio di esprimere un imperativo NO, non contro un progetto o a sfavore dello sviluppo, ma nei confronti di chi, in nome dello sviluppo scellerato, non vuole tener in considerazione la sicurezza della gente e del territorio in cui vive. Marco Bacchelli Segretario Circolo PD di Finale Emilia

martedì 11 novembre 2008

Intervento di Angelo d'Aiello

Cari visitatori del Blog, sono molto felice del grande risultato d'accessi, più di 2000 in pochi mesi d'attività. Nonostante la pubblicità a questa iniziativa non sia stata, diciamo così, imponente e nonostante la partecipazione attiva degli utenti, dopo un avvio pirotecnico, sia scesa notevolmente, devo riconoscere che i tanti contatti, testimoniano la validità di questo progetto. Forse la pigrizia, la paura di scrivere delle cose inadeguate, hanno frenato il fisiologico discutere nel Blog. E' per questo motivo che raccolgo volentieri l'invito del nostro Vice-sindaco Angelo d'Aiello, perchè su un tema così scottante come quello della crisi economica che comincia farsi sentire nel nostro territorio, ci siano dei contributi di opinioni e suggerimenti. Partecipate Bloggatori finalesi e non !!! Intanto, leggiamo con interesse quanto ha scritto Angelo su questo argomento.

Guido

Andiamo incontro a mesi difficili perché la crisi è arrivata anche in una realtà come la nostra. In attesa di capirne di più attraverso i dati – della Camera di Commercio di Modena, del Centro per l’Impiego provinciale -, la situazione che viviamo è sotto gli occhi: ad un progressivo impoverimento delle famiglie di dipendenti e pensionati dovuto all’aumento dei prezzi, oggi si aggiunge il rischio di perdere il lavoro con l’indebolimento di una parte del tessuto produttivo locale. Il caso della Gambro, colosso biomedicale di Medolla che ha annunciato dei licenziamenti ed il trasferimento all’estero di due linee produttive, è un segnale d’allarme: nelle aziende calano gli ordinativi, è in aumento il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, calano i consumi con conseguenze gravi per il commercio, l’edilizia è impantanata.

Ci sono molte difficoltà e a pagare per la crisi sono gli strati più deboli e popolari: muratori, spesso immigrati negli anni del boom dell’edilizia e oggi privi di lavoro e privi di una rete familiare d’appoggio; i precari, assunti con contratti a tempo determinato o interinali, i primi ad essere tagliati nelle ristrutturazioni aziendali, nelle ceramiche e nel biomedicale; i lavoratori con bassa formazione e con età avanzata. Un aspetto di questa crisi è la “questione femminile” particolarmente presente nell’Area Nord: dopo la fine del settore tessile, dopo le decisioni di chiudere i grandi stabilimenti agroalimentari – Zuccherificio e Del Monte - che garantivano almeno la stagionalità, oggi viviamo le difficoltà del biomedicale con la delocalizzazione della Gambro e la fragilità del settore dei servizi e del commercio con una bassa qualità del lavoro e dei redditi; questi ambiti riguardano soprattutto l’occupazione femminile oggi in diminuzione. La disoccupazione femminile significa che viene a mancare una parte del reddito familiare ma non solo, significa anche un arretramento dell’autonomia e della libertà delle donne. Mi soffermo su questo perché nei prossimi mesi sarà un problema serio da affrontare: dove ricollocare un alto numero di donne, magari con bassa scolarizzazione e poca specializzazione? Mi viene anche da pensare che, in un territorio dove esistono è vero numerose eccellenze produttive ed un tessuto vitale ed innovativo di medie e piccole imprese, tuttavia sono pesate scelte calate “dall’alto” di sacrificare interi settori ben consolidati - appunto il tessile e l’agroalimentare – in nome di una logica frettolosa e miope di mercato. Forse il passaggio verso un sistema tutto basato sulla qualità e la specializzazione andava gestito più lentamente, adeguando così il sistema sociale e formativo senza traumi.

Non è facile dire come uscire da questa situazione, anche se sono sicuro che il sistema saprà reagire. Le istituzioni insieme devono trovare in fretta delle risposte per l’immediato, cioè per aiutare le famiglie a resistere, e per il rilancio. Sicuramente una prima risposta dovrà essere l’investimento di risorse pubbliche in sussidi e per fare “programmi di lavoro” per gli espulsi dal mercato del lavoro in ambiti sociali e pubblici (la storia anche locale fornisce numerosi esempi del genere). Intanto si deve agire per allargare la fascia di copertura degli ammortizzatori sociali ai precari: non è giusto che i precari licenziati non abbiano un giorno di cassa integrazione o mobilità dopo anni di lavoro. Poi investire sulla formazione: anche nell’Area Nord la rete formativa c’è, va resa più operativa e funzionale rivolgendola alle figure sociali che ho descritto. Infine la Cispadana. Non sto a ripetere che con l’autostrada aumenterà la competitività del territorio e delle nostre imprese. Dico però che prima decollano i cantieri prima si avrà l’effetto positivo delle risorse investite in termini di lavoro, manodopera impiegata, piccole e medie imprese del territorio coinvolte nelle opere.

domenica 2 novembre 2008