giovedì 10 luglio 2008

Un importante traguardo

5 milioni di firme per dire no ad un governo che non rispetta le regole democratiche, forza la mano sui temi della giustizia e non fa nulla per far crescere salari e pensioni mentre l’Italia vive una pesante crisi e le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese. "Salva l'Italia!”. S'intitola così la petizione che il Partito Democratico ha promosso e che partirà dal fine settimana per concludersi il 25 ottobre, in occasione della manifestazione nazionale indetta dal partito. La petizione ha al centro due questioni: la difesa delle regole democratiche contro le forzature e le leggi sbagliate del governo; la lotta per far ripartire l'Italia, cominciando da stipendi e pensioni. “Salvare l'Italia, non il premier” è il titolo della parte istituzionale in cui si indicano problemi e provvedimenti presi a difesa degli interessi privati del presidente del Consiglio e non certo per aumentare la sicurezza. La maggioranza, che ha puntato in campagna elettorale sul tema della sicurezza, oggi taglia drasticamente fondi e uomini e gioca tutto su provvedimenti demagogici e sbagliati, come la raccolta delle impronte dei bambini rom o il reato di immigrazione clandestina. Leggi ad personam e un sostanziale “azzeramento” del dibattito parlamentare su una manovra economica improvvisata: questa la miscela avvelenata proposta dal governo e che la petizione vuole battere e fermare. Così sul versante dell'emergenza sociale la petizione sottolinea l'incapacità del governo di affrontare i problemi della crisi economica, dell'impoverimento e del reddito di chi vive di salari e pensioni e non arriva più alla fine del mese. Una situazione che il governo ignora, mentre le promesse elettorali vengono clamorosamente smentite. Le tasse, che si diceva di voler abbassare al 40 per cento, cresceranno e resteranno per tutta la legislatura al 42,9%. Mentre per i redditi bassi si inventa la “carta” per fare la spesa, finanziata soltanto per il 2008 e con 200 milioni, ovvero due euro al mese per ciascun anziano con pensione inferiore ai mille euro al mese. E non basta: il governo reintroduce i ticket sulla sanità e taglia gli investimenti per le opere pubbliche e le spese per garantire servizi essenziali alla crescita, come la scuola dove si perderanno 150 mila posti di lavoro, con classi più affollate e studenti meno seguiti. Ed ecco le prime firme: Pietro Ichino, Giancarlo Sangalli, Paolo Nerozzi, Pierpaolo Baretta, Adriano Musi, Giorgio Ruffolo, Achille Passoni, Matteo Colaninno, Annarita Fioroni, Francesco Silva, Claudio De Vincenti, Salvatore Brigantini, Marcello Messori, Franco Bassanini, Massimo Brutti, Leopoldo Elia, Carlo Galli, Carlo Fusaro, Claudia Mancina, Augusto Barbera. Quella del PD è una iniziativa che durerà nel tempo e coinvolgerà i cittadini in tutto il Paese, non la fiammata di un giorno ma una campagna capillare che andrà dove gli italiani vivono. Nelle Feste in tutt’Italia, nelle piazze delle città, anche nei luoghi di lavoro: queste milioni di firme saranno anche la base della grande manifestazione che il PD ha promosso per l’autunno, tenendo insieme la difesa della democrazia, della nostra Costituzione, il rispetto delle regole e la necessità di un intervento immediato e forte per dare respiro e risorse alla famiglie, per rilanciare l’economia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

LE SORTI DELLA DEMOCRAZIA IN ITALIA
Mi compiaccio che il PD abbia promosso questa campagna per la raccolta di firme e per spiegare capillarmente agli italiani l'intento mistificatorio che il governo BERLUSCONI da sempre ha messo in atto e che sta raggiungendo livelli di non ritorno in questa legislatura.
Il fatto che il presidente NAPOLITANO abbia fatto passare, sia pure preliminarmente,il LODO ALFANO,senza nemmeno una delle sue frequenti esternazioni per sottolineare almeno i rischi di incostituzionalità del provvedimento,ha fatto scattare in me un segnale d'allarme.Ma come ,un uomo della generazione di NAPOLITANO che ha vissuto il fascismo,la fase costituene,è stato membro del partito comunista italiano,non percepisce la gravità estrema di un provvedimento come questo,che apre la strada dal punto di vista sia morale che istituzionale ,a un uomo,o un gruppo ristretto di persone,che non solo hanno il privilegio di ricoprire le più alte cariche dello stato,ma anche quello di godere di un impunità che agli altri cittadini non è concessa.Non è forse più vero che la legge è uguale per tutti e che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.
Questo tipo di considerazioni mina fortemente la fiducia che qualcuno ancora possa nutrire nello stato di diritto,e spiegano la disaffezione verso le istituzioni ed i partiti che stanno diventando sempre più espressioni mediatiche,al pari di un detersivo da vendere,anzichè espressione organizzata della volontà popolare.
In questo panorama la strada verso la dittatura è segnata,concentrazione del potere ,diminuzione dei controlli,addormentamento delle coscienze attraverso i media.Si aggiunge una crisi economica imminentissima in tutto il mondo occidentale,ci sono tutti gli ingredienti per l'acclamazione di un uomo forte che sistemi miracolisticamente le cose senza i lacci e lacciuoli imposti dalla democrazia.Si comincia a mettere in dubbio la libertà di culto e di assocazione,adesso per i musulmani, domani chissà.Si è già scelto un popolo da stigmatizzare,i ROM,addirittura senza pudore,i bambini ROM.
Ma non vi sembra che le analogie comincino ad essere troppe con il periodo che precedette la salita al potere di BENITO MUSSOLINI.
Il PARTITO DEMOCRATICO deve lavorare alacremente in questa campagna di controinformazione per farla diventare momento di crescita politica e culturale collettiva,alleandosi anche con chi,leggi ANTONIO DI PIETRO,per primo ha lanciato l'allarme e si è esposto personalmente,che ha ragione da vendere sul merito e molto da imparare sul piano strategico e sulla lista degli oratori alle manifestazioni.
Se ancora qualcosa si può fare per deviare la brutta piega degli eventi penso che solo il PD POSSA AVERE LA FORZA E LA MATURITA' POLITICA PER GUIDARE UN GROSSO MOVIMENTO POPOLARE,ma con il contributo di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della democrazia in ITALIA.